Mappano ed ILS… un comune from scratch?

Quella che stiamo per raccontare è una storia davvero curiosa, un connubio tra PA e Software Libero, rapporto sempre alquanto complesso quando si tratta di grandi città, che si perdono in chiacchiere da campagna elettorale, ma che all’atto pratico fanno ben poco.

11 giugno 2017. Mappano, frazione torinese diventata Comune nel 2013, va per la prima volta al voto per l’elezione del suo primo consiglio comunale.
Tra le molteplici “prime volte” che il comune si appresta ad incontrare, vi è quello di una nuova infrastruttura informatica da creare.

In ottemperanza del Codice di Amministrazione Digitale, spesso snobbato da comuni più strutturati, Mappano decide di adottare soluzioni libere ed open source e riusare quanto già sviluppato da altre amministrazioni simili.

Questa decisione pone in neo eletto Consiglio ad una sfida niente male: reperire soluzioni libere e riusabili per la Pubblica Amministrazione.

La situazione

A distanza di 11 anni dalla pubblicazione del suddetto Codice è stato fatto ben poco.

Il Catalogo Nazionale dei Programmi Riutilizzabili, oggi in carico all’Agenzia per l’Italia Digitale, risulta scarsamente curato ed in massima parte riporta riferimenti ad applicazioni proprietarie o non più reperibili, né esiste una rete – ufficiale o ufficiosa – di soggetti cui rivolgersi.

A dare una mano al comune ci pensa Italian Linux Society, dal 1994 la più grande associazione italiana per la promozione e la divulgazione di GNU/Linux e del Software Libero in Italia.

L’appello

Il Comune di Mappano, insieme ad Italian Linux Society, lancia dunque un appello a tutti i comuni per raccogliere soluzioni ad-hoc per l’amministrazione: protocollo, anagrafe, gestione personale, servizi demografici e finanziari.

I comuni italiani con meno di 10.000 abitanti, e dunque con risorse e competenze interne troppo modeste per potersi autonomamente e rapidamente dotare di una completa struttura digitale, sono 6.700 su un totale di 8.000.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di indicizzare in modo più efficace e conveniente il patrimonio software di pubblica utilità in uso e renderlo più facilmente accessibile a queste realtà, nonché di dare supporto tecnico ai comuni che hanno internamente implementato le proprie soluzioni e vogliono condividerle con gli altri.

In bocca al lupo Mappano!

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